domenica, novembre 25

Eco-Decalogo sentinelle del territorio

PER IL CONTROLLO SOCIALE DELLE NOSTRE TERRE




1) Iniziare in casa propria, dai propri condomini: 
 attuare accuratamente la raccolta differenziata e, soprattutto, RIDURRE I RIFIUTI 
 (no alla pratica dell’usa e getta).

2) Indignarci con chi compie anche “piccoli” atti di inciviltà, anche il semplice gettare a terra di carte, cicche,   gomme masticate. Dobbiamo abitua
rci a estendere l’idea di “casa nostra” a tutta la città.

3) Segnalare alle forze dell’ordine, ai comandi di vigili urbani, polizia, carabinieri, agli uffici comunali, la presenza di piccole e grandi discariche sui nostri territori. Teniamoli sempre allertati, altrimenti sembrerà loro che “tutto va bene”.

4) Se capita di vedere qualche incivile che butta la spazzatura indiscriminatamente, cercare di fotografarlo, magari con la targa dell’auto, e presentare la segnalazione alle Forze dell’Ordine (come loro stesse ci richiedono).

5) Se si avvistano roghi di rifiuti (e magari i responsabili che li appiccano), fare foto e chiamare subito i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.

6) Se ci si sente male a causa dei veleni sprigionati da un rogo tossico nelle vicinanze, recarsi immediatamente in un pronto soccorso. Poi fare una denuncia alle forze dell’Ordine, corredata dal referto medico.

7) Aderire alle manifestazioni anti-illegalità, raccolte-firma, denunce collettive.

8) Non stancarsi mai di insegnare ai propri figli, parenti, amici il valore della legalità.

9) Non abbassare mai la guardia nei riguardi di politici e amministratori e pretendere continue verifiche del loro operato.

10) Fare tutto questo pensando che si sta realizzando il CONTROLLO SOCIALE (che negli altri paesi si faabitualmente), che lo stiamo facendo per noi, per i nostri figli, per questa terra che è la nostra casa e anche per il nostro ORGOGLIO DI PERSONE PER BENE.

Notizie utili:

Vigili del Fuoco: 115
Servizio di emergenza ambientale: 1515
Pronto intervento Forze dell’Ordine: 112
Tenere sempre a portata di mano i n. della Polizia Municipale e del Comune della propria Città
Inviare foto e testimonianze di roghi e fumi al gruppo nato su facebook: “ Chiediamo l’intervento dell’esercito per fermare i roghi tossici” oppure scrivere ai seguenti indirizzi E- mail, accludendo la descrizione del fenomeno, l'indicazione del luogo, la data e l' ora delle foto:
prefettura.napoli@interno.it
denunce@laterradeifuochi.it





di MariaCristina Landri

Il grano e la zizzania

Se fino a qualche anno fa dire "La Terra dei Fuochi" richiedeva dare poi delle spiegazioni, roghi per lo smaltimento illegale di rifiuti industriali e tossici, oggi sembra che sia sulla bocca di tutti. 
Oramai tutti conoscono il problema ed iniziano anche a capirne le conseguenze del problema.
Sembra quasi che all'improvviso il naso abbia ripreso le sue funzioni biologiche annusando quello che da anni è stato e continua ad essere l'odore della nostra Terra.

Ho vissuto otto anni ad Aversa, al confine con Lusciano, per otto anni ogni sera l'odore di "morte" entrava dalle mie finestre che prontamente chiudevo nell'inutile illusione di preservarmi.  Oggi a distanza di quasi dieci anni, conosco bene l'origine del problema ed il luogo da cui proveniva quel maledetto odore acre e nauseabondo che ogni sera al crepuscolo mi avvolgeva in un abbraccio tenebroso: zona Cappuccini, smaltimento illegale di rifiuti delle piccole attività commerciali della zona, pellami, solventi, etc.
Negli anni successivi, mi sono spostata a Villaricca, come dire dalla pentola alla brace. Cento persone hanno prontamente firmato una denuncia per chiedere di smettere di bruciare all'alba dietro al Parco residenziale in cui abitavo con la mia famiglia. Mio padre, insieme a qualche altra persona, spesso da solo, è più volte sceso a documentare il fenomeno che è stato e continua ad avvenire indisturbato tuttora. Per non dimenticare i roghi quotidiani provenienti in prossimità dei campi ROM di Giugliano e di Scampia, se si è controvento per l'uno puoi tranquillamente beccare quell'altro.

Aver incontrato e poi amato chi da anni combatte il fenomeno in maniera sostanziale, ha dato forse un senso a tutta la mia disperazione. I nostri appuntamenti erano scanditi da un ritardo costante, non potevamo chiudere gli occhi sulla perimetrale, o sull'asse mediano, o semplicemente quando andavi a fare shopping da Auchan. I roghi erano là, sempre.
Un giorno mentre andavamo ad uno spettacolo di amici in piazza a Villa Literno, notammo del fumo che proveniva dall'entroterra e nel portarci verso l'origine del fuoco, ci siamo imbattuti in una proprietà privata di allevamento di bufale. Nel fermarci a fotografare il rogo siamo stati prima richiamati e nell'andare via, dopo l'insistenza del guardiano, ci siamo ritrovati bloccati da un'auto che ci veniva incontro e dal guardiano stesso su un motorino in una strettoia in cui non avevamo via di fuga. Voglio credere che il mio sorriso ci abbia salvato da quelle minacce, mentre l'amico che era con noi imprecava di non fargli vivere mai più una esperienza del genere. Ed ancora ci siamo trovati nella zona ASI di Giugliano a documentare la fine di un rogo ed anche là abbiamo percorso la via di ritorno a velocità sostenuta sperando che l'auto su cui ci trovavamo non fosse lei a tradirci. 
Eravamo ancora in pochi quando abbiamo deciso di organizzare la manifestazione fuori al Duomo di Napoli, abbiamo comprato del materiale, e ricordo le striscioline nere di tessuto strette attorno al braccio raccattate da una sarta amica di mia madre. Pensavamo di fare qualcosa di spettacolare, alla fine la mia idea fu quella di sostituire il body painting alla sola mano intrisa di un colorante rosso, a rappresentare il sangue versato dal nostro popolo, mentre il miracolo di San Gennaro scioglieva il suo.

Angelo Ferrillo, ideatore e fondatore
del sito www.laterradeifuochi.it

Il Duomo era gremito di gente, molti si sono avvicinati a noi, hanno cercato di comprendere e di capire i motivi di quello che stavamo facendo, ma non un prete o lo stesso vescovo ha rivolto l'attenzione verso chi in quel momento poteva dare solo fastidio.
Ricordo di aver donato il sangue in quella occasione, l'AVIS era presente con la sua stazione mobile, faceva caldo e mi ritrovai dritta sull'ambulanza dopo mezzora. Il mio grido NO AI ROGHI c'è comunque stato. Era il 19 settembre del 2009.



su http://forumcampania.net/
 

Oggi tutti urlano forte, la gente si è unita in un disperato appello, si teme per i figli, per i genitori, per gli amici, per se stessi. Oramai la consapevolezza è arrivata chiara e forte a tutti, la Chiesa oggi è finalmente scesa in campo ed è appoggiata dal quotidiano Avvenire a dar sostegno ad una battaglia vecchia, sì vecchia, perchè per me lo è tale. 
Essere al fianco di chi si è da sempre impegnato su questo fronte, significa aver sacrificato i nostri giorni, le nostre sere, le nostre vacanze per dedicarci ad una missione, quello di documentare affinchè non si potesse ancora dire 

IO NON LO SAPEVO

Oggi il sito www.laterradeifuochi.it  è quella spiegazione che non si danno quanti come me, anni prima, vedono familiari ed amici, o loro stessi  impazzire per una puzza fastidiosa e con molta probabilità nociva, che non si sa da dove arriva. Anni ed anni di foto e video ripresi ogni giorno, da noi, da Angelo, da tutti quanti hanno voluto dare il proprio contributo, da quanti hanno scelto di parlare! 
E' un percorso fatto senza compromessi, alla luce del sole, l'unico interesse era ed è 

DIFFONDERE e DENUNCIARE


E proprio oggi che tutti sembrano conoscere il problema, in questa infinita tragedia, c'è un gruppo di persone che ha il coraggio di sostenere che noi di "La Terra dei Fuochi" lucriamo sulla vicenda. 
Le stesse persone sostengono che il problema dei roghi tossici, se non è ancora stato risolto, evidentemente, la "colpa" non è di chi doveva agire e non l'ha fatto, bensì delle nostre denunce che non erano fatte bene. 

Leggere scritto sulla bacheca di un ragazzo, che tanto sembra impegnarsi per la causa con la sua nuova associazione,  che "La Terra dei fuochi è un nome che sa di marchio di fabbrica per gadget o per lucrare", fa capire che ci vorranno ancora molti anni affinchè del buon senso arrivi finalmente tra di noi. 


Pensare di voler risolvere un problema, creando invece noi stessi il problema, mi sembra più di voler lasciare che il "pensiero gattopardiano" continui a dominare. Rimaniamo attanagliati da una mentalità cupa, che non ci porterà mai molto lontano.

"Uniti si vince" è un tormentone, ma è solo lo slogan di qualcuno, a chiacchiere. 

Intanto, nei fatti chi dice le cose come stanno non va bene, poiché la verità fa male un po' a tutti e non può esser detta così com'è, altrimenti poi qualcuno si offende...


"Lasciate che il grano e la zizzania crescano insieme"















venerdì, novembre 23

Mi hanno insegnato: " l'amore vince sempre"



Le esperienze della vita si scontrano contro il senso di tutti gli insegnamenti che mi hanno guidato da piccola.  Ciò che custodisco dentro di me e che consiste nel mio essere, sembra un paradosso rispetto a quella che è invece la vita adesso, alla mia età, in questa società così triste e deludente.

Tutto ciò che è attorno a me, è esattamente il contrario di quello che mi mostravano da bambina. Rimbombavano allora i concetti di amore, di pace, di  bene, di fratellanza, di rispetto, di altruismo. Le canzoni che cantavamo a scuola, le recite che portavamo in scena, riportavano gli stessi concetti e tutto era così affascinante…ti riempiva il cuore…

Era quello che immaginavi e volevi…

il mondo visto con gli occhi di un bambino….

Un mio carissimo professore delle scuole medie continuava a ripetermi: 
“ Non conosci ancora la realtà”
Allora non capivo e mai immaginavo l'impatto devastante che avrebbe avuto su di me adesso che ho così tanta consapevolezza. 
Mi guardo attorno, osservando gli altri, e le situazioni in cui mi ritrovo e mi accorgo ogni volta di non riconoscere più quella bellezza.

..l’ingenuità

L’enorme carico di esperienze ci induriscono…
le rughe che scalfiscono il nostro viso, scalfiscono anche il nostro cuore e l'anima..

...la bellezza sfiorisce anche dentro di noi...

Un giorno in metropolitana osservavo i volti stanchi delle persone, una donna piangeva disperata e pensai che quella felicità che a volte abbiamo il privilegio di vivere, non è altro che il ricordo di quella spensieratezza che abbiamo avuto da piccoli. Col trascorrere del tempo il peso ci tira giù trascinando in basso anche i nostri pensieri e man mano che i giorni e gli anni passano diventa insostenibile.

Io ho la triste consapevolezza di essere come ero da bambina e di sapere anche che il mio modo di fare non è vincente. Cambiamo per difenderci, indossiamo una maschera per poter andare avanti, accettando i compromessi che la vita si ostina a metterci di fronte pur di non soffrire ancora degli stessi dolori.
Io puntualmente mi accorgo di non essermi ancora abituata alle esperienze a cui devo far fronte e mi ritrovo ogni volta da capo. Continuo  a credere nell'amore, nell'amore universale, in quel sentimento ingenuo che alla mia età forse non esiste più.  

Siamo o tendenzialmente cattivi o tendenzialmente buoni, avendo dentro di noi, sia il male che il bene. Ho sempre creduto che nella sofferenza possa uscir fuori la nostra vera indole. Ed io dal canto mio, vorrei poter fare solo del bene, almeno ci provo, ma sono io stessa vittima di pensieri cattivi ed allora mi sento viva, mi sento umana. 

Nonostante tutto continuo a lottare per quel senso di giustizia che mi appartiene e il male che vedo e subisco mi fa arrabbiare terribilmente, dei comportamenti sterili non si possono perdonare! Le cattiverie gratuite non si possono ricevere senza provare almeno a far capire a chi le sta compiendo che sta sbagliando. Non riesco a voltarmi dall'altro lato, non riesco a far finta di niente e non sopporto chi non prende posizione, non stimo chi non porge la sua mano in una carezza ed una parola di pace pur compromettendo se stesso ed i suoi interessi ( così come faccio io ).

Questo mondo ci tradisce e ci deruba di noi e della nostra anima giovane, la voce di noi ogni giorno diventa sempre più flebile, ci adeguiamo maledettamente...

…la voce di me rimane alta, non accetto il compromesso…

Mi hanno insegnato:
"l’amore vince sempre"

domenica, novembre 18

Condannato a morte


Napoli, 18 Ottobre 2007

Insolitamente stasera sono andata via prima dal laboratorio, tra lab meeting e data club, ho rimandato la fase sperimentale a domani. Solito tragitto: metropolitana ed auto per raggiungere casa. ..stavolta era ancora chiaro, c'era ancora la luce.
Mi è sembrato strano uscire dal tunnel della metro e vedere il sole al tramonto...
che strana luce aveva stasera...
quante cose nasconde l'oscurità, lo scempio in cui siamo abituati a vivere viene celato da un velo sottile che scompare ai primi bagliori....
cumuli di spazzatura...strade rotte...degrado ambientale...
Sulla strada ho visto un cane...fermo sul ciglio...ho fatto inversione per poterlo vedere ancora...si era spostato, ed io mi sono sentita più serena.

"che faccio torno??..
ho la borsa con me con i miei dati, ho già subito un furto, 
magari dopo quando ripasso per andare in piscina...
se sta fermo lì, forse è del proprietario del vivaio"

Il tempo di  tornare a casa, sistemare in un attimo un po' di cose, prepararmi la borsa e scendere di nuovo..stessa strada, stavolta al buio...

"forse è meglio se mi tengo sulla destra, così mi posso fermare appena lo vedo...
qui c'è il vivaio...quanta spazzatura, 
lo svincolo qui è chiuso e ne hanno fatto una discarica...
se ne è andato forse...."

NO!!!!!!NO!!NO!!!!

La luce era fioca, il suo pelo nero non si riusciva a distinguere dalla strada, ma il rosso del sangue era vivo più che mai!!
Non ci ho creduto, sono ripassata senza fermarmi tre volte, prima di arrendermi all'idea che oramai non c'erano che brandelli di carne dappertutto!
Non mi hanno dato il tempo, ho aspettato un'ora..
un'ora è bastata  per portarmi per sempre dentro questo rimorso!!!

Sta piovendo ora...
la pioggia porterà via con sè quel che resta...
ma non laverà il mio dolore!!!



sabato, novembre 17

..oltre l'oceano..il mio posto è ancora là..




La tristezza che manifesti è troppo evidente per far finta di niente.
Gli anni passano lo so …
Ma io posso solo capire il tuo punto di vista, 
non mi trovo adesso nella tua stessa posizione.
Come posso trovare io le parole giuste 
alla sensazione che mi trasmetti?
Forse è malinconia, forse è nostalgia, forse è dispiacere, 
forse è paura,
forse è tutto ciò che porta all’impotenza di non poter far niente,
di non poter fermare il tempo.

Non sempre le cose devono avere un senso, 
non sempre dobbiamo rispondere ai nostri perché.
Dobbiamo dar pace alla nostra testa 
ed accettare le cose per quelle che sono.
Abbi fede, io ne ho.

Il ruolo di mater familias fa posto all’amica che stai diventando…
adesso che posso capirti di più. Anche se mi accusi di lasciarti troppo sola.
Lo ammetto, ma non chiedermi perché….

Cercala dentro di te la pace, non affidarti agli altri, proprio adesso in questi anni,
i più duri della nostra esistenza.
Viviti adesso i dettagli che per tutta una vita hai dovuto trascurare.

Devo a te quello che sono, 
non per ciò che mi hai dato,
 ma per quello che non hai voluto darmi 
 così mi ha lasciato l’insegnamento migliore...
per le scelte sbagliate che mi hai lasciato prendere,
per le volte che non ti ho ascoltato…

Io ti sono vicino, solo che a volte non ne ho la forza.

Ti voglio bene mamma.