domenica, novembre 25

Il grano e la zizzania

Se fino a qualche anno fa dire "La Terra dei Fuochi" richiedeva dare poi delle spiegazioni, roghi per lo smaltimento illegale di rifiuti industriali e tossici, oggi sembra che sia sulla bocca di tutti. 
Oramai tutti conoscono il problema ed iniziano anche a capirne le conseguenze del problema.
Sembra quasi che all'improvviso il naso abbia ripreso le sue funzioni biologiche annusando quello che da anni è stato e continua ad essere l'odore della nostra Terra.

Ho vissuto otto anni ad Aversa, al confine con Lusciano, per otto anni ogni sera l'odore di "morte" entrava dalle mie finestre che prontamente chiudevo nell'inutile illusione di preservarmi.  Oggi a distanza di quasi dieci anni, conosco bene l'origine del problema ed il luogo da cui proveniva quel maledetto odore acre e nauseabondo che ogni sera al crepuscolo mi avvolgeva in un abbraccio tenebroso: zona Cappuccini, smaltimento illegale di rifiuti delle piccole attività commerciali della zona, pellami, solventi, etc.
Negli anni successivi, mi sono spostata a Villaricca, come dire dalla pentola alla brace. Cento persone hanno prontamente firmato una denuncia per chiedere di smettere di bruciare all'alba dietro al Parco residenziale in cui abitavo con la mia famiglia. Mio padre, insieme a qualche altra persona, spesso da solo, è più volte sceso a documentare il fenomeno che è stato e continua ad avvenire indisturbato tuttora. Per non dimenticare i roghi quotidiani provenienti in prossimità dei campi ROM di Giugliano e di Scampia, se si è controvento per l'uno puoi tranquillamente beccare quell'altro.

Aver incontrato e poi amato chi da anni combatte il fenomeno in maniera sostanziale, ha dato forse un senso a tutta la mia disperazione. I nostri appuntamenti erano scanditi da un ritardo costante, non potevamo chiudere gli occhi sulla perimetrale, o sull'asse mediano, o semplicemente quando andavi a fare shopping da Auchan. I roghi erano là, sempre.
Un giorno mentre andavamo ad uno spettacolo di amici in piazza a Villa Literno, notammo del fumo che proveniva dall'entroterra e nel portarci verso l'origine del fuoco, ci siamo imbattuti in una proprietà privata di allevamento di bufale. Nel fermarci a fotografare il rogo siamo stati prima richiamati e nell'andare via, dopo l'insistenza del guardiano, ci siamo ritrovati bloccati da un'auto che ci veniva incontro e dal guardiano stesso su un motorino in una strettoia in cui non avevamo via di fuga. Voglio credere che il mio sorriso ci abbia salvato da quelle minacce, mentre l'amico che era con noi imprecava di non fargli vivere mai più una esperienza del genere. Ed ancora ci siamo trovati nella zona ASI di Giugliano a documentare la fine di un rogo ed anche là abbiamo percorso la via di ritorno a velocità sostenuta sperando che l'auto su cui ci trovavamo non fosse lei a tradirci. 
Eravamo ancora in pochi quando abbiamo deciso di organizzare la manifestazione fuori al Duomo di Napoli, abbiamo comprato del materiale, e ricordo le striscioline nere di tessuto strette attorno al braccio raccattate da una sarta amica di mia madre. Pensavamo di fare qualcosa di spettacolare, alla fine la mia idea fu quella di sostituire il body painting alla sola mano intrisa di un colorante rosso, a rappresentare il sangue versato dal nostro popolo, mentre il miracolo di San Gennaro scioglieva il suo.

Angelo Ferrillo, ideatore e fondatore
del sito www.laterradeifuochi.it

Il Duomo era gremito di gente, molti si sono avvicinati a noi, hanno cercato di comprendere e di capire i motivi di quello che stavamo facendo, ma non un prete o lo stesso vescovo ha rivolto l'attenzione verso chi in quel momento poteva dare solo fastidio.
Ricordo di aver donato il sangue in quella occasione, l'AVIS era presente con la sua stazione mobile, faceva caldo e mi ritrovai dritta sull'ambulanza dopo mezzora. Il mio grido NO AI ROGHI c'è comunque stato. Era il 19 settembre del 2009.



su http://forumcampania.net/
 

Oggi tutti urlano forte, la gente si è unita in un disperato appello, si teme per i figli, per i genitori, per gli amici, per se stessi. Oramai la consapevolezza è arrivata chiara e forte a tutti, la Chiesa oggi è finalmente scesa in campo ed è appoggiata dal quotidiano Avvenire a dar sostegno ad una battaglia vecchia, sì vecchia, perchè per me lo è tale. 
Essere al fianco di chi si è da sempre impegnato su questo fronte, significa aver sacrificato i nostri giorni, le nostre sere, le nostre vacanze per dedicarci ad una missione, quello di documentare affinchè non si potesse ancora dire 

IO NON LO SAPEVO

Oggi il sito www.laterradeifuochi.it  è quella spiegazione che non si danno quanti come me, anni prima, vedono familiari ed amici, o loro stessi  impazzire per una puzza fastidiosa e con molta probabilità nociva, che non si sa da dove arriva. Anni ed anni di foto e video ripresi ogni giorno, da noi, da Angelo, da tutti quanti hanno voluto dare il proprio contributo, da quanti hanno scelto di parlare! 
E' un percorso fatto senza compromessi, alla luce del sole, l'unico interesse era ed è 

DIFFONDERE e DENUNCIARE


E proprio oggi che tutti sembrano conoscere il problema, in questa infinita tragedia, c'è un gruppo di persone che ha il coraggio di sostenere che noi di "La Terra dei Fuochi" lucriamo sulla vicenda. 
Le stesse persone sostengono che il problema dei roghi tossici, se non è ancora stato risolto, evidentemente, la "colpa" non è di chi doveva agire e non l'ha fatto, bensì delle nostre denunce che non erano fatte bene. 

Leggere scritto sulla bacheca di un ragazzo, che tanto sembra impegnarsi per la causa con la sua nuova associazione,  che "La Terra dei fuochi è un nome che sa di marchio di fabbrica per gadget o per lucrare", fa capire che ci vorranno ancora molti anni affinchè del buon senso arrivi finalmente tra di noi. 


Pensare di voler risolvere un problema, creando invece noi stessi il problema, mi sembra più di voler lasciare che il "pensiero gattopardiano" continui a dominare. Rimaniamo attanagliati da una mentalità cupa, che non ci porterà mai molto lontano.

"Uniti si vince" è un tormentone, ma è solo lo slogan di qualcuno, a chiacchiere. 

Intanto, nei fatti chi dice le cose come stanno non va bene, poiché la verità fa male un po' a tutti e non può esser detta così com'è, altrimenti poi qualcuno si offende...


"Lasciate che il grano e la zizzania crescano insieme"















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