lunedì, novembre 7

Io Napoletano perbene

Siamo un popolo a cui hanno tolto la possibilità di crederci, e magari di sognare in una rinascita. Il terrorismo psicologico e continuo a cui assistiamo, ha portato inevitabilmente alla demotivazione. I Media e lo Stato  assistenzialista  hanno creato negli anni una voragine di apatia. Quanti di noi si sentono impotenti, si sentono derubati della propria dignità pur di sopravvivere in luoghi tanto degradati. 

N O    e t i c a ,   N O    m o r a l e ,   N O    r i s p e t t o .
 La tutela delle Istituzioni è assente.

Noi Napoletani perbene ci riconosciamo nella minoranza, eppure c’è un popolo abbandonato da anni di incuria ed insana volontà di distruzione da parte di chi avrebbe dovuto farci crescere nel senso dell’Unità Nazionale. Siamo tante isole in un mare di ingiustizie, offese ed arroganza, quelle stesse che arrivano dal nostro popolo e da chi ha il potere di farci passare per gentaglia. Il ruolo perverso dei Media ci ha condannato definitivamente a morte, trascinandoci nell’apatia di chi rimane e nella fuga di chi ha la forza e la voglia di scappare.

Conserviamo la nostra dignità.

Per poter cambiare davvero le cose, abbiamo bisogno di rimanere uniti.
Dobbiamo credere nel riscatto e nella salvaguardia della nostra storia, della nostra Terra, del nostro popolo!

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Ideata da Paola Dama


Napoli ancora nella vergogna: turisti spagnoli pestati per un Rolex




Napoli ancora nella vergogna: turisti spagnoli pestati per un Rolex
Napoli, un’altra notte di violenza nelle vie del centro. Ancora una volta turisti ed ancora una volta il nome di Napoli verrà esportato, stavolta in Spagna, come sinonimo di città violenta e  pericolosa per un turista che sceglie liberamente di passeggiare per le vie centrali della città.
Erano le ventidue di sabato sera, quando due coppie di turisti spagnoli, arrivati in mattinata a Napoli, stavano passeggiando su Corso Umberto in direzione della stazione centrale.In pochi attimi tre imbecilli su di uno scooter, li hanno individuati adocchiando sul polso di un uomo di cinquantaquattro anni, un Rolex Submarine. In men che non si dica i quattro spagnoli sono stati aggrediti e nel tentativo di resistere alla rapina, sono stati selvaggiamente pestati. I tre delinquenti non hanno risparmiato neanche la moglie di uno dei due turisti, pestando anche lei, illesa l’altra donna. I tre sono stati condotti al vicino ospedale Loreto Mare, dove i medici hanno riscontrato al malcapitato possessore del Rolex un trauma cerebrale ed uno addominale, con unaprognosi di un mese. Meno gravi i danni riportati dall’amico e dalla moglie, intervenuta per difendere lo sfortunato marito.
Ci risiamo ancora, il nome della città infangato da gente che preferisce derubare e pestare turisti piuttosto che trovarsi un lavoro onesto. Gente che con Napoli non avrebbe nessuna cosa in comune, ma che invece proviene proprio da quei quartieri della città in cui la legge non esiste e che quando le forze dell’oridne tentano di entrare, spesso trovano l’ostruzionismo degli stessi cittadini che si difendono i loro delinquenti da quattro soldi.
Dove sono i controlli sul territorio,come è possibile che una città che vuole ritornare ad essere una capitale del turismo mondiale, possa permettere che quattro turisti vengano rapinati e pestati alle dieci di sera in quella che è una delle vie più importanti di Napoli, ma che di sera diventa terra di conquista e scorribande per miseri uomini, che in branco assalgono incolpevoli turisti e non solo. Napoli è vittima dei suoi stessi cittadini, troppo abituati a non rispettare le regole, ealle volte scappa anche il morto, come quando nella scorsa primavera, un turista portoricano morì proprio a Napoli a seguito di uno scippo ed una straziante agonia.
Non è questa la Napoli della gente onesta, non è questa la Napoli tanto decantata da poeti e musicisti, non è questa la Napoli degli “uomini d’amore”, come li chiama Luciano De Crescenzo in una storica scena del film “Così parlò Bellavista”. Quella Napoli è un vago ricordo, quella Napoli forse non esiste più. Adesso il sopruso, l’arroganza e l’ignoranza sono le tre caratteristiche principaledi una città che lentamente tenta di risorgere, ma che puntualmente ripiomba nella vergogna. Perchè di sicuro i quattro turisti spagnoli torneranno in patria e di sicuro racconteranno l’accaduto agli amici ed ecco che il gioco è fatto.
Il centro storico di Napoli la sera, dopo una certa ora è terra desolata, poco illuminata eccezione fatta per alcune vie principali. Come fare per rianimarla? Forse non bisognerebbe obbligare i locali a chiudere alle due, anzi al contrario, come succede in ogni parte d’Europa, bisognerebbe incentivare gli esercenti a restare aperti quanto più a lungo è possibile, dando la possibilità ai giovani e non solo di restare in giro per le strade, che a quel punto dovrebbero essere sorvegliate e protette.
Un problema sociale, che va combattuto con forza, perchè spesso questi di queste cose si può anche morire, come accaduto a Santa Maria la Carità la scorsa notte, quando Carlo un ragazzo di ventisette anni è stato brutalmente ucciso da un colpo di pistola al torace mentre tentava di sfuggire ad una rapina mentre era in macchina con la sua fidanzata. I due animali che lo hanno ucciso sono ancora in libertà, ma alla famiglia ed alla fidanzata che ha assistito alla scena e che si è ritrovata in auto con il suo fidanzato agonizzante, nessuno mai potrà ridare la gioia, perchè il suo Carolo non c’èpiù, morto per mano di due ragazzi, che non hanno neppure portato a termine la rapina, ma lo hanno ammazzato lo stesso. Luridi vigliacchi che adesso sono ancora liberi e che potrebbero colpire ancora.
Napoli non può e non deve essere etichettata agli occhi dell’opinione pubblica internazionale come una città in cui non conviene andare in vacanza, forse quando lo capiremo, sarà già troppo tardi.
http://www.vesuvius.it/napoli-ancora-nella-vergogna-turisti-spagnoli-pestati-per-un-rolex-12170.html



Dal mio mio blog su my space 
riporto quanto scrivevo oltre due anni fa. Il copione era tristemente lo stesso.

Napoli, la sua filosofia e i filosofi derubati


17 Aprile, 2009

Riporto questa lettera aperta.
La gente perbene è stanca e cerca di andarsene. Questa è Napoli.  Sono andata in piscina oggi nel primo pomeriggio. Mi sono concessa una giornata di relax. All'uscita, vetri rotti, due auto di due miei amici derubate parcheggiate vicino alla mia.


Giro per Napoli con un'auto in condizioni pietose per non essere "importunata", per non dare nell'occhio.
Ma non è questa la vita. Siamo in guerra, ma nessuno lo sa. Lascio questa città rimpiangendo di non averla potuta salvare. Altre elezioni, altro rimpasto. Mi arriva una mail da un gruppo che dice di essere l'Altro SUD, la rinascita, e si schiera con la solita trafila di politici che per anni e anni e anni hanno mangiato non lasciando nemmeno le briciole.





I politici ci rappresentano, non meravigliamoci se fanno schifo, 

noi nell'omertà siamo molto peggio di loro.



 


Giovedì, 16 Aprile 2009


Franco Cuomo da
Corriere del Mezzogiorno

Gentile direttore
"È evidente che in alto manchi la volontà politica di far osservare i principi di convivenza civile. Napoli continua a precipitare in un'altra direzione rispetto anche al resto della Campania: se (si) va a Salerno o a Sorrento tutto questo non accade. Lì si fa persino la differenziata per le pile esauste [...] (e aggiungo io, anche dei farmaci scaduti con appositi raccoglitori vicino alle farmacie).
Vedere uno straniero così, a disagio, aggirarsi per strada, diventa un'attrazione per chi trascorre le giornate in attesa di aggredire la sua preda, con una ferocia pari a quella di chi lascia morire la gente sui marciapiedi. E questo smentisce la leggenda secondo la quale vi sia un grande cuore dietro i napoletani. No, sono uguali a tutti gli altri popoli".
Chi si esprime così duramente è il filosofo Maurizio Ferraris, e mai parole risultano essere più vere, io però aggiungerei anche qualcosa in più. Connivenza e complicità con i malfattori, frammista ad indifferenza rende il napoletano che abita la città di Napoli barbarico e violento al pari del delinquente. Tutti sanno chi sono i ladri sull'R2, ma nessuno mette in guardia i malcapitati e soprattutto nessuno denuncia. L'altro giorno, come tutti i giorni - ero sotto la stazione della Circumvesuviana di Napoli -Garibaldi; anche quello è un posto dove molti turisti sono stati derubati davanti al silenzio di tutti, anche li ci sono due persone. Stanno sempre lì tutti i giorni, come se andassero a timbrare il cartellino per un onorato lavoro, sono sempre le stesse facce. I passeggeri li additavano dal treno, riconoscendoli, ma nessuno ha chiamato la polizia ferroviaria. L'ho fatto io, qualche anno fa: mi sentii rispondere: "gentile signore, se non li becchiamo con la refurtiva in tasca non possimo fare nulla". Provai a suggerire: "bene! allora teneteli sotto sorveglianza" Mi risposero "grazie del suggerimento". Ma dietro quel grazie - io che sono del posto - lessi una canzonatura del tipo: "ma i fatti tuoi non te li sai fare?" e infatti quei due ladri stanno ancora lì, sulla banchina centrale dove si fermano i treni per Sorrento. Ho voluto ricordare questo perché da questo viene fuori la barbarie di questa città dove la legge è un semplice optional, non solo per i delinquenti, ma per buona parte dei cittadini. A leggere la dettagliata descrizione dell'accaduto fatta dal povero professore William McBride, ci sarebbe di che vergognarsi.
 

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