sabato, ottobre 22

Napoli e la maledizione ambientale

Ricordo ancora un giorno di tanti anni fa quando io e mio fratello, due perfetti scugnizzi napoletani, scuri e con i capelli ricci, ascoltammo per la prima volta la frase : “Napoli, mafia”…eravamo in quella che fu Yugoslavia. La mia non fu una risposta altrettanto carina “Zigani” dissi, mi sentii colpita fin dentro le ossa. Quella era per loro la peggior offesa!

Ma da quella che è stata la prima volta, ne sono seguite tante altre, quanti sono stati i miei viaggi in giro per i paesi stranieri e per l’Italia. Mi è capitato un giorno in un autogrill un tipo che disse:

“ Avete comprato Maradona con i soldi della camorra!”
…ricordo mia madre che non riuscì a finire il suo caffè…
Allora non capivo…i miei genitori ci hanno portato in provincia, chiusi a giocare in un centro residenziale, dove abitavamo, ci accompagnavano a scuola, in quella privata, anche se era nel cuore di Secondigliano…tante attenzioni e premure per difenderci da quello che noi napoletani sentiamo come peccato originale…
Per quanto ci abbiano provato, non sono stata immune dal poter vivere quelle esperienze che nessun genitore augura per suo figlio. Il dramma della realtà Napoletana ti viene sbattuta in faccia e se sei fortunato solo più tardi, quando oramai hai la possibilità di capire e di chiederti perché, e non in quella fascia di età in cui credi che il mondo sia fatto così. A chi non è capitato di trovarsi in mezzo ad una sparatoria, di vedere un morto per strada, di perdere amici perché scambiati per camorristi, o di aver ricevuto almeno una rapina, o di essere inseguiti perché non hai voluto fermarti quando cercavano di prenderti l’auto…chi non ha visto la disperazione della gente per un pezzo di pane, o non abbia ascoltato le ragioni di chi vive nella illegalità, chi non ha dovuto sopportare un abuso e sentirsi addosso quella impotenza solo per il bene della famiglia e delle persone care, e essere inermi alla distruzione di un parco o anche di un albero, per costruirci un palazzo…ed il degrado ambientale, l’odore nauseabondo che senti quando rientri in città dopo un periodo di assenza. Io ho avuto ed ho la possibilità di viaggiare, di conoscere altre realtà, in particolare quella bosniaca e quella inglese, ed in piccola parte francese. Conosco la differenza, ma non tutti hanno questo privilegio…
io posso scegliere, altri no! …
Eppure anche se è chiara a tutti, ti prende l’orgoglio e cerchi di difenderti in tutti i modi volendo dimostrare al mondo intero che forse si stanno sbagliando…Napoli è così bella..piena di artisti e di gente che vale... quel calore umano che ha ce lo invidiano in tutto il mondo, ed è ciò che più ti manca quando vai via...ti sale dentro quella “cazzimma” nel voler provare che in fin dei conti siamo tutti vittime del sistema!! …un sistema che sta provando ad ammazzare anche quel lato buono che è in noi...noi che combattiamo contro i mulini a vento!

Lascio leggere questo commento ad un post del mio blog su myspace


"Io sono veneto,abito a Treviso , ho vissuto a Napoli per 10 anni ,a cavallo tra la fine del 60 ed il 70, i problemi allora forse erano minori di adesso, ma alcune cose le ho vissute personalmente e vedo che le conseguenze attuali sono figlie di queste .
Innanzitutto, credo, dell'estrema individualità dell'atteggiamento personale di chi è nato e vissuto lì... ognuno pensa a se stesso ed al proprio "particulare" , al proprio orticello ,che finisce a pochi centimetri dal suo spazio vitale, ogni cosa è valutata in funzione esclusivamente del proprio "immediato" tornaconto personale, il prossimo è visto, come qualcuno che potenzialmente può "fregarti" quindi bisogna premunirsi per primi... non si sa mai, tutto questo fa si che il senso civico, e i rapporti civili di convivenza siano inficiati alla base da questo , vogliamo chiamarlo... "condizionamento ambientale".
In veneto ho conosciuto tanti altri napoletani (parlo anche il dialetto molto bene), ma vi assicuro che il loro comportamento è molto diverso da quello che avrebbero nel loro territorio . Al nord , è come se acquisissero quei principi morali che per ragioni di "sopravvivenza " non possono praticare a casa... I napoletani, sono simpatici, aperti, arguti, intuitivi, ironici, geniali, sotto molti punti vista .... ma si portano dietro questa "maledizione ambientale" che non si riesce a modificare , generazione, dopo generazione . Spero di non aver offeso nessuno, ma è quello che penso ,avendo trascorso l'adolescenza e la giovinezza a Napoli , rione Fuorigrotta, Viale Kennedy... B.R."

Paola Dama
Napoletana DOC

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